sabato 27 giugno 2015

Il Lingzhi nella cura dei tumori e la vitamina C

Il LING-ZHI NELLA CURA DEI TUMORI




Oltre all’azione meramente preventiva il Ling-Zhi ha ottenuto successi estremamente interessanti nella cura di affezioni tumorali già esistenti. Anche in questo caso i polisaccaridi hanno svolto un ruolo fondamentale. Nell’ambito della ricerca sono stati eseguiti moltissimi esperimenti sugli animali (soprattutto dall’Università di Mie), che hanno confermato l’effetto antitumorale del fungo. Il Centro dell’Associazione Nazionale di Studi sulle patologie cancerogene USA e il Reparto Medico delle Università Nazionali degli Stati Uniti d’America gli hanno attribuito potere curativo.
Per studiare più a fondo le forme tumorali già esistenti sono stati condotti test anche sugli esseri umani. Il governo giapponese ha riconosciuto ufficialmente il Ling-Zhi e i suoi estratti come medicamenti per la cura del cancro allo stomaco, molto frequente in questo Paese. Oltre a contrastare il vero e proprio carcinoma, il fungo curativo ritarda o addirittura inibisce la formazione di metastasi.

IL LING-ZHI E LA VITAMINA C, UNA COMBINAZIONE DALL'EFFICACIA GARANTITA

Se la patologia è grave è bene somministrare dosaggi maggiori di quelli previsti per la cura di disturbi semplici. Durante il giorno i pazienti assumono da tre fino a dieci grammi di fungo. Secondo alcuni studiosi è bene associare la vitamina C alla normale somministrazione poiché quest’ultima sembra facilitare l’assorbimento dei contenuti del fungo. Le ricerche sono state condotte per anni e i risultati sono sempre stati soddisfacenti. Non c’è, dunque, motivo di rinunciare al Ling-Zhi in presenza di affezioni tumorali: esistono, infatti, pochi altri rimedi da affiancare all’intervento chirurgico, a radiazioni e a chemioterapia, che siano così innocui, ma efficaci. Come abbiamo già visto, in Giappone e in Cina il fungo viene usato anche per alleviare gli effetti collaterali dei trattamenti occidentali.
Inoltre si è visto che, in presenza di alcune affezioni tumorali come il cancro al seno, alla prostata, all’utero e agli organi digestivi (stomaco, pancreas, intestino, ecc.), il fungo sembra essere molto efficace.
Il professore Lin Zhibin, uno dei guru del Collegio Medico dell’Università di medicina di Bejing (Cina) riferisce effetti curativi benefici anche in presenza di cancro ai polmoni. Molti malati di cancro hanno comunque confermato che assumendo il Ling-Zhi hanno riacquistato l’appetito, i dolori sono cessati e gli organi digestivi hanno ripreso a lavorare in modo regolare. Inoltre, molte delle persone esaminate dichiarano di riuscire a dormire ininterrottamente per tutta la notte.
In effetti come abbiamo già detto all’inizio del capitolo il Ling-Zhi sembra essere molto efficace soprattutto in via preventiva contro patologie tumorali. Stimolando il sistema immunitario si arrestano i processi anomali ancora prima che il male si manifesti o prima che si formino metastasi. Viene confermata nuovamente la saggezza degli intenditori di erbe cinesi che già da millenni attribuiscono la fungo poteri preventivi e di lunga vita.
Oggi la scienza moderna sfrutta il sapere storico a suo vantaggio: per esempio la ditta Teikoko Chemical Industry Co. Ltd ha fatto brevettare alcuni componenti del Ling-Zhi come farmaci antitumorali.
Un gruppo di investitori americani è rimasto così impressionato dai risultati che ha deciso di collaborare con alcune note ditte farmaceutiche cinesi per avere la possibilità, in futuro, di immettere sul mercato internazionale i contenuti del fungo: è ormai evidente che la farmaceutica moderna riconosce e prende sul serio le proprietà antitumorali e curative del Ling-Zhi.

RESOCONTI DELLE VARIE ESPERIENZE

Il dottor Morishige illustra alcuni casi singoli, che sono stati studiati e che sono così documentati:
“Una donna di cinquanta anni ha cominciato ad assumere Ling-Zhi ogni giorno, dopo essere stata sottoposta a intervento per un cancro al seno, che aveva già dato luogo a metastasi del polmone. Ha continuato questa cura per circa sei mesi. Da allora respira normalmente e non c’è più alcun segno apparente di neoplasia. Continua la somministrazione di Ling-Zhi solo ed esclusivamente per motivi precauzionali.
Un caso simile riguarda una donna operata di cancro al seno con formazione di metastasi al midollo osseo. Soffriva indicibilmente e riusciva a muovere solo la testa. Dopo due mesi di assunzione di Ling-Zhi i dolori sono cessati e da allora la paziente cammina normalmente. È stata dimessa dall’ospedale.
Un uomo affetto da cancro all’intestino crasso con formazione di metastasi al fegato è stato curato per sei mesi con il Ling-Zhi; il suo stato di salute è migliorato”.
Matsumoto ha riferito un altro caso altrettanto sensazionale: “Il giapponese Kazuo Yoshii (cinquantasette anni) di Kasugai venne ricoverato in ospedale a causa di disturbi al fegato. La visita rivelava che il paziente era affetto da cancro allo stomaco. Venne operato, ma durante l’intervento il chirurgo constatò la presenza di metastasi, anche se fegato e pancreas non erano ancora stati compromessi. I medici ritenevano che il tumore stesse avanzando troppo velocemente e così ricucirono il paziente. Per evitargli il dolore gli dissero che soffriva di dolori alla cistifellea.
Alla sua famiglia, invece, rivelarono la verità: Yoshii stava per morire e gli restava poco tempo da vivere. Ciò nonostante i suoi familiari non persero le speranze. Quando vennero a sapere che il Ling-Zhi aveva un’azione antitumorale, acquistarono il fungo e glielo somministrarono regolarmente. Dopo venti giorni la salute di Yoshii migliorò a tal punto che il medico curante ne rimase strabiliato. Il paziente non sapeva di avere il cancro. Non appena si accorse di stare meglio ricominciò a lavorare. I suoi parenti erano esterrefatti e convocarono un consiglio di famiglia. Dissero a Yoshii la verità e lo convinsero a concedersi un po’ di riposo e a smettere di lavorare.
Erano trascorsi cinque mesi dalla prima somministrazione di Ling-Zhi: il suo fisico era forte e Yoshii andava in clinica in bicicletta per sottoporsi ai controlli di prassi. Cinque anni più tardi la malattia era stata debellata completamente: Yoshii era in grado di lavorare normalmente e poteva considerarsi guarito”.






CARRELLO



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