FRUTTO NONI o MORINDA CITRIFOLIA
Il Noni (Morinda citrifolia L.) è una pianta appartenente alla famiglia
delle Rubiaceae. È conosciuta anche come gelso indiano, nonu, nono, bumbo,
lada, munja, e Canary wood.
Il nome latino del genere, Morinda, deriva dalla fusione delle due
parole Morus (Gelso) e India. L'epiteto specifico, citrifolia, allude alle
foglie, che hanno una certa somiglianza con quelle del limone (citrus). Il nome
comune più usato, noni, è invece di origine polinesiana.
Il noni è un piccolo albero sempreverde, con altezza di solito compresa
tra 3 e 6 m (eccezionalmente fino a 10).
Le foglie sono ellittiche o ovate e piuttosto grandi (da 20 a 45 cm).
I fiori sono "perfetti", contengono cioè sia l’apparato
maschile (polline) che femminile (ovario). Essi sono forniti di 5 petali (anche
6) e sono riuniti in infiorescenzeglobose. Quando i fiori appassiscono e
cadono, lasciano sulla massa sottostante delle cicatrici chiamate
"occhi", circondate da una marcatura pentagonale o esagonale (a
seconda di quanti petali aveva il fiore).
Ciò che viene chiamato frutto è in realtà un sincarpo, cioè la fusione
di molti piccoli frutti in un'unica massa (come accade per le more di gelso).
I frutti del Noni nascono sullo stesso ramo in tempi successivi per cui
si possono avere dei frutti maturi, frutti acerbi, frutti in fiore e boccioli
che daranno origine a nuovi frutti. Il Noni è una delle poche piante che
produce fiori in presenza del frutto e produce frutti in tutti i mesi
dell'anno.
Disegno del frutto del Noni
Il frutto del Noni, attraverso le sue fasi di maturazione, assume un
colore verdastro che man mano tende al giallo per diventare giallo biancastro e
traslucido nella piena maturazione. Quando è maturo, è lungo 5–10 cm, è tenero
ed esala un odore sgradevole, che richiama alla mente l’odore del formaggio
maturo.
Si ritiene che la diffusione del Noni in un'ampia area geografica sia
dovuta alla particolarità dei semi che, dotati di una sacca d’aria, possono
galleggiare sull’acqua per mesi restando vitali e, portati dalle correnti,
possono percorrere grandi distanze.
Le radici hanno una forte capacità di espandersi lateralmente. Nelle
Hawaii si trovano spesso piante che affondano le loro radici nella roccia
lavica solidificata e sprofondano negli anfratti per trovare nutrimento ed
acqua.
La breve storia della Morinda citrifolia (Noni):
La Morinda citrifolia (Noni) è un frutto largamente conosciuto e
riconosciuto nel sud-est asiatico e nei Paesi dell'Oceano Pacifico che veniva
usato per scopi di alimentazione, di prevenzione e di medicazione.
Nell'antichità nelle isole Hawaii dalla scorza e dalla radice del Noni
ricavarono estratti gialli e rossi, che usavano per colorare. La frutta acerba
serviva come alimento in tempi di carestia. Per medicazione tritavano la frutta
Noni acerba con sale, e la miscela la mettevano sulle ferite profonde o sulle
fratture ossee. La frutta matura veniva adoperata come medicazione su
abrasioni, ascessi e ferite. Il succo della frutta veniva usato come
insetticida e per liberare il cuoio capelluto dai pidocchi.
Oltre alle Hawaii veniva usato in India, Malesia, nell'Indocina.
Il succo di Noni è il risultato della spremitura del frutto del Noni. Si
presenta con una consistenza densa, colore marrone scuro, odore forte quasi
sgradevole e un sapore acido. Esistono varie metodologie produttive per
realizzare il succo: è importante che il processo per produrre il succo sia in
grado di mantenere gran parte delle proprietà del frutto, che altrimenti andrebbero
perse. Le capsule, infatti, non hanno lo stesso valore nutritivo e, a causa del
processo di lavorazione, contengono una quantità inferiore di principio attivo.
I principi attivi più importanti della Morinda citrifolia (Noni):
proxeronina e xeronina (alcaloidi)
scopoletina
damnachantal
asperulosida
antrachinoni vari
La scoperta della xeronina
La scoperta della xeronina è dovuta veramente ad un caso. La scoperta è
legata al nome di Dr. Ralph Heinicke che dagli anni '50 ha lavorato
nell'Istituto di Ricerca dell'Ananas delle Hawaii, e si occupava
dell'estrazione degli enzimi e l'utilizzo industriale dell'ananas. Concentrava
le sue ricerche su una miscela di enzimi di nome bromelina che mostrava effetti
fisiologici importanti e per questo si prevedeva la sua applicazione
medicinale. Ma raffinando l'estratto di bromelina, stranamente l'efficacia
dell'enzima osservata non cresceva ma decresceva.
Il succo del frutto di Noni contiene vitamine, minerali, oligoelementi,
enzimi, steroli e contiene un vasto quantitativo di aminoacidi. Nonostante
quanto si dica a fini commerciali le percentuali di micronutrienti non sono per
nulla sorprendenti; ad esempio, il micronutriente più significativo, la
vitamina C, è contenuto in dosi di circa 30/50 mg per 100ml di succo di noni
(puro non diluito), contro i 50 mg/100 ml della vitamina C. Considerato che,
per contenere i costi al pubblico e migliorarne le pessime caratteristiche
organolettiche, il succo di noni viene spesso diluito o tagliato con altri
succhi di frutta, si capisce come la magnificazione del suo contenuto
nutrizionale sia una mera speculazione commerciale. Senza alimentare commerci
internazionali e le implicazioni sociali ed ambientali correlate, guardando le
tabelle nutrizionali qui sotto viene spontaneo chiedersi se non sia forse
meglio consumare una spremuta di arance italiane.
La pianta esotica del Noni (Morinda citrifolia) è conosciuta da millenni
nelle isole polinesiane per le sue proprietà. La medicina tradizionale
impiegava da tempo i derivati del piccolo albero sempreverde, per curare i
disturbi della pelle, del sistema nervoso, del sistema immunitario,
dell'apparato respiratorio, dell'apparato digerente e di quello
osteo-articolare. Dal 2003, l'Unione Europea ha consentito la
commercializzazione del succo, estratto dal frutto maturo della pianta, dopo
aver dimostrato scientificamente l'assenza di tossicità.
Il succo di Noni si sta rivelando un prodotto nutraceutico ricco di
proprietà benefiche e, attualmente, è interesse di studi per le diverse
attività "terapeutiche" ad esso attribuibili, tra cui quella
energetica, analgesica e stimolante del sistema immunitario. Le moderne
ricerche scientifiche hanno rivelato la presenza di più di centinaio di
sostanze fra cui spicca la xeronina, potente regolatore e costituente
cellulare.
I nutrienti e le sostanze fitochimiche del succo di NoniNella pianta di
Morinda citrifolia sono stati già identificati circa 160 composti nutriceutici
e ognuno di questi elementi concorre a svolgere una particolare azione nel
nostro organismo.
In particolare, il Noni è un frutto ricco di costituenti ad alto valore
nutritivo. Il succo, che ne deriva, è caratterizzato da un'ampia quantità di
sostanze metabolicamente attive come: vitamine, minerali, enzimi, aminoacidi,
oligoelementi, polisaccaridi, alcaloidi, antiossidanti e bioflavonoidi.
Componenti attive nel NONI
Il Dr. Heinicke crede che il NONI normalizzi le cellule che funzionano
in modo anormale i quanto rifornisce il corpo dell’essenziale composto
biochimico Proxeronina, dal quale le nostre cellule formano l’alcaloide
Xeronina.
Quest’ultima ha effetti positivi su di loro, cosa che nella maggior
parte dei casi porta a un aumento del benessere. Per capire l’effetto del
Tahitiano NONI è necessario sapere in che modo il corpo produce la Xeronina
(biosintesi).
Negli anni 50 il Dr, Heinicke isolò al Pineapple Research Institute un
elemento cristallino che non apparteneva a nessuno dei composti biochimici
conosciuti. Anni dopo riconobbe che esso è un componente essenziale per la
sintesi dell’alcaloide Xeronina e inoltre notò che la concentrazione di questi
elementi nella pianta dell’ananas si era abbassata notevolmente nel corso degli
anni a causa della carenza di microsostanze alimentari nel suolo e
dell’inquinamento.
Oggi il frutto del NONI è di gran lunga la migliore fonte per questo
importante componente.
Il Dr, Heinicke crede che la Xeronina compia due funzioni principali
nelle cellule. Poiché possiede una struttura rigida, a forma di trave, può
creare un punto d’appoggio appena si inserisce nell’apertura di una determinata
proteina. Queste sostanze proteiche possono poi essere più flessibili e allo
stesso tempo più forti nella struttura. La xeronina può anche abilitare una
proteina a concentrare l’enorme quantità di energia contenuta nell’acqua del
corpo, che può poi essere utilizzata per diverse attività meccaniche, chimiche
o elettriche. Questi processi consentono ad una cellula normale di funzionare
in modo efficace e a una cellula danneggiata di riparare le sue lesioni.
Il rapporto Proxeronina –Xeronina –NONI
La sostanza più promettente nel NONI è la Proxeronina, la quale viene
trasformata in xeronina nel corpo. Quest’ultima è un composto biochimico che
gioca un ruolo molto importante in una molteplicità di fenomeni biochimici
umani. Nelle zone infiammate la Proxeronina filtra dai vasi capillari per
rendere possibile alle cellule la produzione di Xeronina. Questa potrebbe impedire
all’infiammazione che suscita il Peptide di assorbire determinate proteine e
ciò diminuisce chiaramente l’intensità dell’infiammazione, il gonfiore e il
dolore.
Le pietre miliari della biosintesi della Xeronina nel nostro corpo sono
Proxeronina, Proxeronase, un enzima necessario per la biosintesi della Xeronina
e Serotonina. Il nostro fisico le contiene tutte, ma la Proxeronina è presente
in quantità limitata. Il Dr. Heinicke crede che la biosintesi della Xeronina si
verifichi nel seguente modo.
Di regola il fegato immagazzina Proxeronina. Ogni due ore circa il
cervello gli manda un segnale di rilasciare un po’ di questa sostanza che i
diversi organi del corpo assorbono dal flusso sanguigno in quantità sufficiente
alla produzione necessaria di Xeronina. Normalmente le cellule ricevono quanto
basta agli altri prodotti biochimici per la sintesi di Xeronina : generalmente
manca solo la Proxeronina.
Tutto va bene tranne nel caso di un alto bisogno di Xeronina. L’attività
anormale delle cellule precancerogene, così come numerosi problemi di salute,
inclusi problemi fisici e /o emotivi, oppure infezioni da funghi o sostanze
tossiche, possono produrre il bisogno di Xeronina. Quando succede sale
improvvisamente la richiesta di quest'ultima. Solitamente il fegato non ha
abbastanza Proxeronina per le cellule malate, il cui tessuto ha abbastanza
Proxeronase e Serotonina manca solo la Proxeronina. Il NONI aiuta perché
contiene abbondantemente questa sostanza.
I costituenti più importanti del Noni sono:
Vitamine e minerali: il Noni è ricco di vitamina A e C, fondamentali per
il nostro corpo, in quanto sono entrambe coinvolte in numerose attività
biochimiche. In particolare, il succo è una buona fonte di vitamina C (o acido
ascorbico), importante per il sistema immunitario e per l'azione antiossidante.
Inoltre, il frutto di Noni contiene minerali come magnesio, ferro, potassio,
selenio, zinco, calcio, sodio, rame e zolfo. Tuttavia esaminandone i valori
nutrizionali, il frutto ed il succo di noni non hanno nulla di miracoloso: i
contenuti vitaminici e minerali sono perfettamente sovrapponibili a quelli di
altri succhi di frutta più comuni, come quello di arancia o di mela.
Proxeronina e xeronina: la proxeronina è un alcaloide contenuto nel
frutto della Morinda citrifolia e rappresenta un precursore della xeronina.
Quest'ultima sostanza è implicata in un gran numero di processi biochimici e
sembra prendere parte al metabolismo delle proteine: si ipotizza che funzioni
da co-regolatore metabolico, in grado di modificare la struttura proteica.
Inoltre, favorisce l'assorbimento a livello intestinale di minerali, aminoacidi
e vitamine, assunti con l'alimentazione.
Cumarine: sono sostanze naturali con funzioni anticoaugulanti,
flebotoniche, antispasmodiche ed antibatteriche. La scopoletina è tra le
principali cumarine presenti. Questa ha dimostrato di possedere un'attività
epatoprotettiva ed un effetto adattogeno simile a quello del Ginseng. Inoltre,
la scopoletina protegge il sistema cardiocircolatorio, normalizza la pressione sanguigna,
esercita un'azione antinfiammatoria ed antistaminica (contro le allergie).
Terpeni e terpenoidi: i terpeni svolgono un'azione antiossidante
contrastando i radicali liberi. Nel Noni sono presenti: l'eugenolo (antisettico
e anestetico), il beta-carotene (precursore della vitamina A) e l'acido
ursolico. I terpenoidi sono composti correlati ai terpeni e possiedono
importanti proprietà antiossidanti.
Polisaccaridi (acido glucuronico, arabinosio, galattosio): sono polimeri
costituiti da monosaccaridi che possono essere strutturali o di riserva e
possono agire come immunostimolanti.
Serotonina: è un neurotrasmettitore monoaminico, che svolge a livello
del sistema nervoso centrale un ruolo importante nella regolazione dell'umore,
del ritmo sonno-veglia, dello stimolo della fame e della termoregolazione. La
serotonina influenza la percezione del dolore e stimola la biosintesi della
melatonina. Infine, l'effetto sinergico di scopoletina, serotonina e xeronina è
in grado di stabilizzare anche i valori della glicemia.
Damnacantale: è un alcaloide antrachinonico che incrementa le difese
immunitarie stimolando la produzione di macrofagi e sembra avere un'azione
inibitrice su alcune cellule pre-cancerogene (blocca o inibisce la funzione
cellulare dell'oncogene Ras).
Altre importanti sostanze fitochimiche contenute nel succo di Noni sono:
antiossidanti, acido deacetilasperulosidico, niacina (vitamina B3), caroteni,
acido linoleico, acido caprilico e caproico, antrachinoni, flavonglicosidi,
alcaloidi, beta-sitosterolo, flavonoidi, catechina, aminoacidi, proteine,
carboidrati, fibre alimentari, fruttosio, glucosio...
Proprietà del succo di noni:
Il succo di noni è un prodotto recentemente famoso e messo in vendita
come supplemento dietetico o nutrizionale. Chiunque volendo può integrare il
succo di noni nella propria dieta, non prima però di avere avuto un consulto
col medico di base, soprattutto per quei casi che comprendono un uso ordinario
di altri farmaci prescritti.
Proprietà curative del frutto di noni:
Tutti i benefici derivanti dal succo di noni derivano dal frutto, che
comprende varie sostanze ricche di principi attivi utili per la nostra salute
come ad esempio gli antiossidanti. Da sottolineare il fatto che la scoperta
delle notevoli proprietà curative di questo frutto non sono poi così nuove in
quanto in altre parti del mondo il suo utilizzo è da molto tempo diffuso per
scopi terapeutici e questo in particolar modo dalle popolazioni indigene che
vivono nelle zone in cui cresce il noni, ovvero nel Sud del Pacifico. Nella
cultura popolare indigena il noni era considerato addirittura come fonte di
sopravvivenza in tempi di carestia.
Gli effetti terapeutici del Noni:
antivirale
vermifugo e antiparassitario
antidolorifico
immunomodulante
antinfiammatorio
antitumorale
antiiperlipidemico (favorisce l'abbassamento del colesterolo)
antiipertensivo (favorisce l'abbassamento della pressione sanguigna)
antibatterico
analgesico
anticongestionante
antiossidante
antinfiammatorio
equilibratore dell'umore
emolliente
emmenagogo
lassativo
purificatore del sangue
tonico
succo di Noni: funzioni e benefici
Il succo di Noni è da considerarsi un valido alleato per rinforzare il
sistema naturale di difesa dell'organismo, ma è importante ricordare che
proviene da una pianta naturale e non si tratta di una cura miracolosa. Il Noni
ha un buon potere ricostituente, grazie al buon contenuto di vitamine, di
aminoacidi e di minerali. Ma nulla di più.
A fini commerciali si dice anche che il succo di noni sia un ottimo
energizzante, che consente di migliorare le prestazioni fisiche e fisiologiche.
Diabete tipo 1, tipo 2
Glicemia
Sintomi della depressione
Ipertensione
Astenia, debolezza, mancanza di energia
Sonnolenza
Ansia, Stress
Regolazione dei ritmi del sonno
Regolazione dei ritmi biologici
Regolazione del metabolismo
Sintomi allergici
Combattere i radicali liberi
Potenziamento del sistema immunitario
Ustioni
Ferite e irritazione della pelle
Infezioni
Disturbi intestinali
Vermi e parassiti
Antiossidante e antinvecchiamento
Dolori di stomaco
Emicrania
Cataratta
Mal di orecchie
Contro i sintomi da astinenza (fumo ecc.)
Artrite, tendinite
Miglioramento dell'attenzione
Crampi mestruali
Afta
Dermatofitosi
Infiammazione cutanea
Mughetto
Ferite
Abrasioni
Arteriosclerosi
Foruncoli
Sindrome di fatica cronica
Herpes labialis
Congestione
Depressione
Infiammazione agli occhi
Fratture
Gengivite
Alta pressione arteriosa
Indigestione
Malattie renali
Mestruazioni irregolari
Disturbi respiratori
Sinusite
Distorsioni
Tumori
Artrite
Infezioni alla vescica
Disturbi intestinali
Cancro
Circolazione debole
Raffreddori
·Stitichezza
·Diabete
Febbre
Ulcere gastriche
·Cefalee
Sistema immunitario
Parassiti intestinali
Proprietà e benefici del succo di NoniMolte delle proprietà del Noni
sono da attribuire all'enzima xeronina, una importante componente della
membrana cellulare che esercita un'azione rigenerativa e riparatrice sulle
cellule danneggiate e regola la funzione delle proteine.
Succo di Noni contro la stanchezza Il succo conferisce energie e combatte
la debolezza, perché gli enzimi in esso contenuti favoriscono l'assimilazione
degli aminoacidi, delle vitamine e dei sali minerali. Il Noni stimola anche la
secrezione delle endorfine e della serotonina, migliorando l'efficienza mentale
e il tono dell'umore.
Succo di Noni contro l'insonnia Il succo stimola la produzione di
melatonina da parte dell'epofisi, migliorando la qualità del sonno.
Succo di Noni contro mal di testa e dolori di vario tipo Alcune ricerche
hanno dimostrato la capacità antidolorifica del succo, efficace contro il mal
di testa e dolori muscolari, articolari, mestruali e digestivi e contro
disturbi gastrointestinali.
Succo di Noni come antibatterico e antinfiammatorioIl Noni regola i
processi infiammatori: alcune sperimentazioni hanno riscontrato un
miglioramento delle condizioni di pazienti affetti da tendiniti, artriti e
borsiti.
Succo di Noni per la pelleApplicate il succo di Noni per trattare le
infiammazioni della cute, le lievi ustioni e le piccole abrasioni. Non solo, ma
il Noni contiene anche vitamina C e selenio, due antiossidanti in grado di
contrastare l'azione dei radicali liberi e l'invecchiamento delle cellule.
Succo di Noni contro l'ipertensione Da una ricerca americana è emerso che
il succo di Noni è efficace anche contro la pressione sanguigna alta: la
scopoletina, infatti, sostanza che favorisce la produzione di ossido nitrico,
agisce sui vasi sanguini aumentando la loro elasticità e favorendo
l'abbassamento della pressione.
Succo di Noni contro il cancroAncora un'altra ricerca collega il succo
di Noni al rischio cancro: i risultati suggeriscono che bere 1-4 g di succo di
Noni al giorno può ridurre il rischio di cancro nei forti fumatori di sigarette.
Allenta lo stress e contrasta la stanchezza
Gli enzimi contenuti nel succo possono favorire l'assimilazione degli
aminoacidi, delle vitamine e sali minerali naturalmente contenute negli
alimenti, migliorando il tono energetico. In più, combatte la debolezza e la
disidratazione soprattutto nei mesi più caldi dell'anno, contribuendo a
resistere meglio all'afa e migliorando il sonno, oltre a stimolare la
produzione di melatonina da parte dell'epifisi.
Funzione antidolorifica e analgesica
Uno studio sperimentale ha confermato la capacità antidolorifica della
pianta di Noni, che può essere sfruttata per diverse condizioni. Il succo può
aiutare a combattere i dolori tipici di alcune malattie, dal mal di testa ai
disturbi gastrointestinali. Questo derivato del Noni può agire anche da
analgesico contro dolori muscolari, articolari, mestruali e digestivi.
Funzione antibatterica, antinfiammatoria e immunostimolante
Il Noni è in grado di supportare l'organismo controllando e regolando i
processi infiammatori. In particolare, alcune sperimentazioni hanno riscontrato
un netto miglioramento delle condizioni di pazienti affetti da tendiniti,
artriti e borsiti. Il succo di Noni rinforza il sistema immunitario: è in grado
di attivare le cellule T e i macrofagi, preposte ad attaccare e distruggere gli
agenti patogeni.
Migliora la pelle
Il succo di noni può essere applicato sulla pelle con ottimi risultati:
è particolarmente utile per trattare le infiammazioni della cute, le lievi
ustioni e le piccole abrasioni. La xeronina è, infatti, in grado di favorire la
rigenerazione del tessuto traumatizzato.
Aumenta l'energia e il buon umore
Il Noni stimola la secrezione di endorfine e serotonina, migliorando
l'efficienza mentale e il tono dell'umore, attenuando i sintomi come la
debolezza corporea, la stanchezza, la sonnolenza e la depressione.
Funzione antipertensiva
La scopoletina, sostanza che favorisce la produzione di ossido nitrico,
che agisce sui vasi sanguinei aumentando la loro elasticità e favorendo
l'abbassamento della pressione.
Attività antiossidante
Il Noni contiene vitamina C e selenio, due antiossidanti capaci di
contrastare l'azione dei radicali liberi e l'invecchiamento cellulare.
Xeronina, Serotonina e depressione
Un altro potere curativo del NONI deriva probabilmente dal composto
della Serotonina. Il Tahitiano NONI appartiene alle 50 specie che fanno parte
di una delle famiglie delle piante curative maggiormente efficaci, le antiche
Rubicacee e proprio qui ha il compito di formare la Serotonina. Durante i miei
anni di training e di lezioni alla scuola di Medicina presso la clinica Johns
Hopkins sviluppai un particolare interesse per i destinatari di serotonina e
dei suoi composti. Avevo osservato che la condizione di parecchi pazienti con
depressione e/o emicrania era migliorata notevolmente dopo l’assunzione di un
analogo di Serotonina (un analogo di Serotonina è una sostanza che agisce sul
corpo come se fosse questa) .
Tuttavia molti di loro avevano effetti collaterali come nausea, diarrea,
vertigini, stati d’ansia, reazioni allergiche e persino aritmia, cioè battiti
cardiaci irregolari.
Il Dr. Heinicke riferì che molte persone con depressione che avevano
bevuto il NONI avvertivano un considerevole sollievo. Egli mi comunicò (e ciò
fu ripetuto da molte cliniche) che esso aiutò a stabilizzare malattie
nevrotiche come depressione e ipomanie (elevazione di sé-depressione). Scoprì
anche che il NONI ha aiutato molti a disassuefarsi da diversi tipi di
dipendenza. Mi raccontò della moglie di un medico che aveva provato, senza
successo, ogni metodo possibile per togliersi il vizio del fumo. Dopo due
settimane di assunzione del NONI era in grado di smettere e da più di un anno non
tocca più una sigaretta. Il Dr. Henicke e altri medici parlarono anche della
disassuefazione da alcool, cocaina, marijuana e eroina attraverso l’aggiunta
del NONI alla psicoterapia, generalmente conosciuta come terapia di gruppo.
Oggi molti scienziati sono dell’idea che la Serotonina è realmente una
parte essenziale della biosintesi dell’alcaloide Xeronina. Su più di 10.000
persone che utilizzavano il NONI come integratore alimentare, il 92% riferiva
di un notevole aumento di energia e il 72% di più attenzione e chiarezza
rispetto a prima della sua assunzione.
Altri modi utilizzo del NONI
Il Proxeronase, un altro componente del NONI, appartiene ad un
interessante gruppo di enzimi , chiamato Lisozima. Il Dr. Heinicke nel 1954
isolò per puro caso il cristallino Lisozima dall’ananas e annotò solo la sua
presenza. Poi cambiò il procedimento per ostacolare ogni formazione di questo
cristallo. Senza saperlo aveva isolato il Proxeronase.
Partendo dal dibattito sulla Xeronina, composto del NONI, ho
semplificato un sistema altrimenti molto complesso, in cui molti altri fenomeni
avvengono contemporaneamente. Il Dr. Henicke ci diede originariamente la base
biochimica per il rapporto NONI-Xeronina , ora il Dr. Gerson ci aiuterà in
questo legame clinico. Egli presuppone che il NONI, come specificato nella
tabella 2., giova clinicamente.
Come detto prima, il Dr. Gerson ha completato le ricerche mediche su
pazienti con pressione alta e su altri con colesterolo alto e il NONI ha avuto
un effetto positivo nell’abbassamento dei valori di entrambi. Egli è anche a
conoscenza che altri lo utilizzano con successo per crampi mestruali, ulcere
gastriche e diabete. Poiché ha scoperto che il NONI vanta i migliori risultati
curativi dell’intera famiglie delle Rubiacee, ha documentato come quest' ultima
giovi ad altri sistemi corporei. Ciò è indicato nella Tabella 3.
Efficacia di Xeronina libera e Proxeronina sulla muscolatura dello
stomaco.
Nel 1973, nel momento in cui il Dr. Heinicke aveva già sviluppato il
concetto del sistema della Xeronina, confrontò l’effetto di questa e della
Proxeronina sul gastrico o mobilità dello stomaco. Per questa scoperta mise una
striscia di muscolatura dello stomaco dei topi in un tensiometro (un
apparecchio per la misurazione della tensione dello stomaco) . Egli poteva
aggiungere test di prova all’incessante flusso di soluzione salina e sostanze
alimentari.
Come si assume il Succo di Noni
Il succo è il derivato della Morinda citrifolia più diffuso in
commercio, ma è bene ricordare che quello presente sul mercato non è costituito
esclusivamente dal frutto "puro al 100%". In genere, il derivato del
Noni è miscelato con i succhi di altri frutti (come il mirtillo, la mela e
l'uva), allo scopo di migliorare la gradevolezza organolettica.
Il succo dovrebbe essere assunto lontano dai pasti (a digiuno), per
evitare eventuali interferenze con altri alimenti. Dopo aver bevuto il Noni, è
importante aspettare almeno 30-40 minuti prima di mangiare, per offrire le
migliori condizioni di assorbimento: la digestione può compromettere
l'assorbimento dei principi attivi contenuti nel succo.
Per quanto riguarda il dosaggio bastano 30 ml diluiti in 200 ml di acqua
calda o fredda (corrispondono a 6 mg di vitamina C)Evitate di berlo insieme a latte,
caffè, tè oppure alcol, perché queste bevande rischiano di compromettere il
corretto assorbimento delle sostanze contenute. I più esperti sconsigliano
anche di abbinare il succo di Noni al fumo o al guaranà.
Essendo senza conservanti, deve essere conservato in frigo dopo
l'apertura, dove, una volta aperto, può essere conservato fino a 5-6 settimane.
Si sconsiglia di assumere il succo di Noni insieme a latte, caffè, tè o
alcol, perché queste bevande rischiano di compromettere, o comunque di
limitare, il corretto assorbimento delle sostanze contenute nel Noni da parte
dell'organismo. In genere, è consigliabile non abbinarlo nemmeno a nicotina
(fumo di tabacco) e al guaranà, per evitare di stressare in maniera eccessiva
il metabolismo. Per ottenere un effetto benefico è indispensabile consumare
regolarmente e con continuità (per almeno un mese) il succo di Noni: assumerlo
saltuariamente non produce nessun risultato.
Come e quando assumere il succo di Noni
Meglio se consumate il succo di Noni con continuità per almeno due mesi
e meglio se a digiuno per scongiurare disturbi con altri alimenti.
Dopo averlo bevuto, aspettate almeno 30-40 minuti prima di mangiare, per
avere ideali condizioni di assorbimento.
Controindicazioni
NON bevete succo di Noni – ricco di potassio – se soffrite di
insufficienza renale .
La letteratura riporta una
percentuale molto bassa di persone hanno avuto effetti come mal di testa,
nausea, diarrea, dermatiti o stanchezza, dopo aver cominciato a bere il succo
Noni. Sintomi che sarebbero scomparsi da soli entro in un breve tempo. Infine,
si sconsiglia di utilizzare il succo di Noni durante la gravidanza o
l'allattamento. Malattie epatiche: il succo di Noni è stato collegato a diversi
casi di danno epatico: evitare l'uso in caso di patologie a carico del fegato.
1) Assumere il succo di Noni a piccoli sorsi, trattenerlo in bocca per
10-20 secondi prima di inghiottirlo. Farlo muovere un po’ all’interno della
bocca. Questo procedimento permette alle migliaia di terminazioni nervose della
bocca, lingua e palato di preparare gli organi digestivi alla ricevimento del
Noni. In questo modo tutto il corpo si disporrà in maniera ottimale per
ricevere il succo. Per di più alcune delle sostanze benefiche contenute nel
Noni vengono assorbite direttamente tramite la bocca nella circolazione
sanguigna attraverso i vasi sublinguali.
2) Se si volesse assumere una dose extra di Noni nel corso della
giornata, ma non si ha abbastanza tempo (prima o dopo i pasti), si può provare
a fare così: bere a piccoli sorsi muovendolo il succo da un lato all’altro
della bocca, per il più a lungo possibile come per il precedente, le sostanze
attive verranno assorbite nella bocca. In questo caso, però non si tratta più
di avvertire l’apparato digerente dell’arrivo del Noni, quanto piuttosto di
assorbirne la maggior quantità possibile direttamente dalla bocca. È in questo
caso inutile assumerne grandi quantità, piuttosto è utile ripetere l’operazione
di frequente. Potrebbe rappresentare anche un valido aiuto per chi cerca di
smettere di fumare. Durante la disintossicazione è molto utile poter sostituire
all’atto compulsivo (accendere la sigaretta, la sensazione di avere qualcosa in
bocca) un surrogato: masticare chewing-gum o, appunto, centellinare il Noni. Al
suo potere detossificante (di cui abbiamo parlato estesamente nel capitolo) si
aggiungerebbe anche quello di essere un’utile terapia comportamentale.
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Grazie mille! Lo proverò sicuramente!
RispondiEliminaottimo prodotto della natura per la nostra vita in salute
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