domenica 2 agosto 2015

Benefici del Noni

FRUTTO NONI o MORINDA CITRIFOLIA














Il Noni (Morinda citrifolia L.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Rubiaceae. È conosciuta anche come gelso indiano, nonu, nono, bumbo, lada, munja, e Canary wood.

Il nome latino del genere, Morinda, deriva dalla fusione delle due parole Morus (Gelso) e India. L'epiteto specifico, citrifolia, allude alle foglie, che hanno una certa somiglianza con quelle del limone (citrus). Il nome comune più usato, noni, è invece di origine polinesiana.

Il noni è un piccolo albero sempreverde, con altezza di solito compresa tra 3 e 6 m (eccezionalmente fino a 10).

Le foglie sono ellittiche o ovate e piuttosto grandi (da 20 a 45 cm).
I fiori sono "perfetti", contengono cioè sia l’apparato maschile (polline) che femminile (ovario). Essi sono forniti di 5 petali (anche 6) e sono riuniti in infiorescenzeglobose. Quando i fiori appassiscono e cadono, lasciano sulla massa sottostante delle cicatrici chiamate "occhi", circondate da una marcatura pentagonale o esagonale (a seconda di quanti petali aveva il fiore).

Ciò che viene chiamato frutto è in realtà un sincarpo, cioè la fusione di molti piccoli frutti in un'unica massa (come accade per le more di gelso).
I frutti del Noni nascono sullo stesso ramo in tempi successivi per cui si possono avere dei frutti maturi, frutti acerbi, frutti in fiore e boccioli che daranno origine a nuovi frutti. Il Noni è una delle poche piante che produce fiori in presenza del frutto e produce frutti in tutti i mesi dell'anno.

Disegno del frutto del Noni
Il frutto del Noni, attraverso le sue fasi di maturazione, assume un colore verdastro che man mano tende al giallo per diventare giallo biancastro e traslucido nella piena maturazione. Quando è maturo, è lungo 5–10 cm, è tenero ed esala un odore sgradevole, che richiama alla mente l’odore del formaggio maturo.
Si ritiene che la diffusione del Noni in un'ampia area geografica sia dovuta alla particolarità dei semi che, dotati di una sacca d’aria, possono galleggiare sull’acqua per mesi restando vitali e, portati dalle correnti, possono percorrere grandi distanze.
Le radici hanno una forte capacità di espandersi lateralmente. Nelle Hawaii si trovano spesso piante che affondano le loro radici nella roccia lavica solidificata e sprofondano negli anfratti per trovare nutrimento ed acqua.

La breve storia della Morinda citrifolia (Noni):
La Morinda citrifolia (Noni) è un frutto largamente conosciuto e riconosciuto nel sud-est asiatico e nei Paesi dell'Oceano Pacifico che veniva usato per scopi di alimentazione, di prevenzione e di medicazione.
Nell'antichità nelle isole Hawaii dalla scorza e dalla radice del Noni ricavarono estratti gialli e rossi, che usavano per colorare. La frutta acerba serviva come alimento in tempi di carestia. Per medicazione tritavano la frutta Noni acerba con sale, e la miscela la mettevano sulle ferite profonde o sulle fratture ossee. La frutta matura veniva adoperata come medicazione su abrasioni, ascessi e ferite. Il succo della frutta veniva usato come insetticida e per liberare il cuoio capelluto dai pidocchi.
Oltre alle Hawaii veniva usato in India, Malesia, nell'Indocina.

Il succo di Noni è il risultato della spremitura del frutto del Noni. Si presenta con una consistenza densa, colore marrone scuro, odore forte quasi sgradevole e un sapore acido. Esistono varie metodologie produttive per realizzare il succo: è importante che il processo per produrre il succo sia in grado di mantenere gran parte delle proprietà del frutto, che altrimenti andrebbero perse. Le capsule, infatti, non hanno lo stesso valore nutritivo e, a causa del processo di lavorazione, contengono una quantità inferiore di principio attivo.


I principi attivi più importanti della Morinda citrifolia (Noni):
proxeronina e xeronina (alcaloidi)
scopoletina
damnachantal
asperulosida
antrachinoni vari

La scoperta della xeronina
La scoperta della xeronina è dovuta veramente ad un caso. La scoperta è legata al nome di Dr. Ralph Heinicke che dagli anni '50 ha lavorato nell'Istituto di Ricerca dell'Ananas delle Hawaii, e si occupava dell'estrazione degli enzimi e l'utilizzo industriale dell'ananas. Concentrava le sue ricerche su una miscela di enzimi di nome bromelina che mostrava effetti fisiologici importanti e per questo si prevedeva la sua applicazione medicinale. Ma raffinando l'estratto di bromelina, stranamente l'efficacia dell'enzima osservata non cresceva ma decresceva.

Il succo del frutto di Noni contiene vitamine, minerali, oligoelementi, enzimi, steroli e contiene un vasto quantitativo di aminoacidi. Nonostante quanto si dica a fini commerciali le percentuali di micronutrienti non sono per nulla sorprendenti; ad esempio, il micronutriente più significativo, la vitamina C, è contenuto in dosi di circa 30/50 mg per 100ml di succo di noni (puro non diluito), contro i 50 mg/100 ml della vitamina C. Considerato che, per contenere i costi al pubblico e migliorarne le pessime caratteristiche organolettiche, il succo di noni viene spesso diluito o tagliato con altri succhi di frutta, si capisce come la magnificazione del suo contenuto nutrizionale sia una mera speculazione commerciale. Senza alimentare commerci internazionali e le implicazioni sociali ed ambientali correlate, guardando le tabelle nutrizionali qui sotto viene spontaneo chiedersi se non sia forse meglio consumare una spremuta di arance italiane.

La pianta esotica del Noni (Morinda citrifolia) è conosciuta da millenni nelle isole polinesiane per le sue proprietà. La medicina tradizionale impiegava da tempo i derivati del piccolo albero sempreverde, per curare i disturbi della pelle, del sistema nervoso, del sistema immunitario, dell'apparato respiratorio, dell'apparato digerente e di quello osteo-articolare. Dal 2003, l'Unione Europea ha consentito la commercializzazione del succo, estratto dal frutto maturo della pianta, dopo aver dimostrato scientificamente l'assenza di tossicità.
Il succo di Noni si sta rivelando un prodotto nutraceutico ricco di proprietà benefiche e, attualmente, è interesse di studi per le diverse attività "terapeutiche" ad esso attribuibili, tra cui quella energetica, analgesica e stimolante del sistema immunitario. Le moderne ricerche scientifiche hanno rivelato la presenza di più di centinaio di sostanze fra cui spicca la xeronina, potente regolatore e costituente cellulare.

I nutrienti e le sostanze fitochimiche del succo di NoniNella pianta di Morinda citrifolia sono stati già identificati circa 160 composti nutriceutici e ognuno di questi elementi concorre a svolgere una particolare azione nel nostro organismo.
In particolare, il Noni è un frutto ricco di costituenti ad alto valore nutritivo. Il succo, che ne deriva, è caratterizzato da un'ampia quantità di sostanze metabolicamente attive come: vitamine, minerali, enzimi, aminoacidi, oligoelementi, polisaccaridi, alcaloidi, antiossidanti e bioflavonoidi.

Componenti attive nel NONI

Il Dr. Heinicke crede che il NONI normalizzi le cellule che funzionano in modo anormale i quanto rifornisce il corpo dell’essenziale composto biochimico Proxeronina, dal quale le nostre cellule formano l’alcaloide Xeronina.

Quest’ultima ha effetti positivi su di loro, cosa che nella maggior parte dei casi porta a un aumento del benessere. Per capire l’effetto del Tahitiano NONI è necessario sapere in che modo il corpo produce la Xeronina (biosintesi).

Negli anni 50 il Dr, Heinicke isolò al Pineapple Research Institute un elemento cristallino che non apparteneva a nessuno dei composti biochimici conosciuti. Anni dopo riconobbe che esso è un componente essenziale per la sintesi dell’alcaloide Xeronina e inoltre notò che la concentrazione di questi elementi nella pianta dell’ananas si era abbassata notevolmente nel corso degli anni a causa della carenza di microsostanze alimentari nel suolo e dell’inquinamento.

Oggi il frutto del NONI è di gran lunga la migliore fonte per questo importante componente.

Il Dr, Heinicke crede che la Xeronina compia due funzioni principali nelle cellule. Poiché possiede una struttura rigida, a forma di trave, può creare un punto d’appoggio appena si inserisce nell’apertura di una determinata proteina. Queste sostanze proteiche possono poi essere più flessibili e allo stesso tempo più forti nella struttura. La xeronina può anche abilitare una proteina a concentrare l’enorme quantità di energia contenuta nell’acqua del corpo, che può poi essere utilizzata per diverse attività meccaniche, chimiche o elettriche. Questi processi consentono ad una cellula normale di funzionare in modo efficace e a una cellula danneggiata di riparare le sue lesioni.

Il rapporto Proxeronina –Xeronina –NONI

La sostanza più promettente nel NONI è la Proxeronina, la quale viene trasformata in xeronina nel corpo. Quest’ultima è un composto biochimico che gioca un ruolo molto importante in una molteplicità di fenomeni biochimici umani. Nelle zone infiammate la Proxeronina filtra dai vasi capillari per rendere possibile alle cellule la produzione di Xeronina. Questa potrebbe impedire all’infiammazione che suscita il Peptide di assorbire determinate proteine e ciò diminuisce chiaramente l’intensità dell’infiammazione, il gonfiore e il dolore.

Le pietre miliari della biosintesi della Xeronina nel nostro corpo sono Proxeronina, Proxeronase, un enzima necessario per la biosintesi della Xeronina e Serotonina. Il nostro fisico le contiene tutte, ma la Proxeronina è presente in quantità limitata. Il Dr. Heinicke crede che la biosintesi della Xeronina si verifichi nel seguente modo.
Di regola il fegato immagazzina Proxeronina. Ogni due ore circa il cervello gli manda un segnale di rilasciare un po’ di questa sostanza che i diversi organi del corpo assorbono dal flusso sanguigno in quantità sufficiente alla produzione necessaria di Xeronina. Normalmente le cellule ricevono quanto basta agli altri prodotti biochimici per la sintesi di Xeronina : generalmente manca solo la Proxeronina.

Tutto va bene tranne nel caso di un alto bisogno di Xeronina. L’attività anormale delle cellule precancerogene, così come numerosi problemi di salute, inclusi problemi fisici e /o emotivi, oppure infezioni da funghi o sostanze tossiche, possono produrre il bisogno di Xeronina. Quando succede sale improvvisamente la richiesta di quest'ultima. Solitamente il fegato non ha abbastanza Proxeronina per le cellule malate, il cui tessuto ha abbastanza Proxeronase e Serotonina manca solo la Proxeronina. Il NONI aiuta perché contiene abbondantemente questa sostanza.

I costituenti più importanti del Noni sono:

Vitamine e minerali: il Noni è ricco di vitamina A e C, fondamentali per il nostro corpo, in quanto sono entrambe coinvolte in numerose attività biochimiche. In particolare, il succo è una buona fonte di vitamina C (o acido ascorbico), importante per il sistema immunitario e per l'azione antiossidante. Inoltre, il frutto di Noni contiene minerali come magnesio, ferro, potassio, selenio, zinco, calcio, sodio, rame e zolfo. Tuttavia esaminandone i valori nutrizionali, il frutto ed il succo di noni non hanno nulla di miracoloso: i contenuti vitaminici e minerali sono perfettamente sovrapponibili a quelli di altri succhi di frutta più comuni, come quello di arancia o di mela.
Proxeronina e xeronina: la proxeronina è un alcaloide contenuto nel frutto della Morinda citrifolia e rappresenta un precursore della xeronina. Quest'ultima sostanza è implicata in un gran numero di processi biochimici e sembra prendere parte al metabolismo delle proteine: si ipotizza che funzioni da co-regolatore metabolico, in grado di modificare la struttura proteica. Inoltre, favorisce l'assorbimento a livello intestinale di minerali, aminoacidi e vitamine, assunti con l'alimentazione.
Cumarine: sono sostanze naturali con funzioni anticoaugulanti, flebotoniche, antispasmodiche ed antibatteriche. La scopoletina è tra le principali cumarine presenti. Questa ha dimostrato di possedere un'attività epatoprotettiva ed un effetto adattogeno simile a quello del Ginseng. Inoltre, la scopoletina protegge il sistema cardiocircolatorio, normalizza la pressione sanguigna, esercita un'azione antinfiammatoria ed antistaminica (contro le allergie).
Terpeni e terpenoidi: i terpeni svolgono un'azione antiossidante contrastando i radicali liberi. Nel Noni sono presenti: l'eugenolo (antisettico e anestetico), il beta-carotene (precursore della vitamina A) e l'acido ursolico. I terpenoidi sono composti correlati ai terpeni e possiedono importanti proprietà antiossidanti.
Polisaccaridi (acido glucuronico, arabinosio, galattosio): sono polimeri costituiti da monosaccaridi che possono essere strutturali o di riserva e possono agire come immunostimolanti.
Serotonina: è un neurotrasmettitore monoaminico, che svolge a livello del sistema nervoso centrale un ruolo importante nella regolazione dell'umore, del ritmo sonno-veglia, dello stimolo della fame e della termoregolazione. La serotonina influenza la percezione del dolore e stimola la biosintesi della melatonina. Infine, l'effetto sinergico di scopoletina, serotonina e xeronina è in grado di stabilizzare anche i valori della glicemia.
Damnacantale: è un alcaloide antrachinonico che incrementa le difese immunitarie stimolando la produzione di macrofagi e sembra avere un'azione inibitrice su alcune cellule pre-cancerogene (blocca o inibisce la funzione cellulare dell'oncogene Ras).
Altre importanti sostanze fitochimiche contenute nel succo di Noni sono: antiossidanti, acido deacetilasperulosidico, niacina (vitamina B3), caroteni, acido linoleico, acido caprilico e caproico, antrachinoni, flavonglicosidi, alcaloidi, beta-sitosterolo, flavonoidi, catechina, aminoacidi, proteine, carboidrati, fibre alimentari, fruttosio, glucosio...
Proprietà del succo di noni:

Il succo di noni è un prodotto recentemente famoso e messo in vendita come supplemento dietetico o nutrizionale. Chiunque volendo può integrare il succo di noni nella propria dieta, non prima però di avere avuto un consulto col medico di base, soprattutto per quei casi che comprendono un uso ordinario di altri farmaci prescritti.

Proprietà curative del frutto di noni:
Tutti i benefici derivanti dal succo di noni derivano dal frutto, che comprende varie sostanze ricche di principi attivi utili per la nostra salute come ad esempio gli antiossidanti. Da sottolineare il fatto che la scoperta delle notevoli proprietà curative di questo frutto non sono poi così nuove in quanto in altre parti del mondo il suo utilizzo è da molto tempo diffuso per scopi terapeutici e questo in particolar modo dalle popolazioni indigene che vivono nelle zone in cui cresce il noni, ovvero nel Sud del Pacifico. Nella cultura popolare indigena il noni era considerato addirittura come fonte di sopravvivenza in tempi di carestia.


Gli effetti terapeutici del Noni:
antivirale
vermifugo e antiparassitario
antidolorifico
immunomodulante
antinfiammatorio
antitumorale
antiiperlipidemico (favorisce l'abbassamento del colesterolo)
antiipertensivo (favorisce l'abbassamento della pressione sanguigna)
antibatterico
analgesico
anticongestionante
antiossidante
antinfiammatorio
equilibratore dell'umore
emolliente
emmenagogo
lassativo
purificatore del sangue
tonico

succo di Noni: funzioni e benefici

Il succo di Noni è da considerarsi un valido alleato per rinforzare il sistema naturale di difesa dell'organismo, ma è importante ricordare che proviene da una pianta naturale e non si tratta di una cura miracolosa. Il Noni ha un buon potere ricostituente, grazie al buon contenuto di vitamine, di aminoacidi e di minerali. Ma nulla di più.

A fini commerciali si dice anche che il succo di noni sia un ottimo energizzante, che consente di migliorare le prestazioni fisiche e fisiologiche.
Diabete tipo 1, tipo 2
Glicemia
Sintomi della depressione
Ipertensione
Astenia, debolezza, mancanza di energia
Sonnolenza
Ansia, Stress
Regolazione dei ritmi del sonno
Regolazione dei ritmi biologici
Regolazione del metabolismo
Sintomi allergici
Combattere i radicali liberi
Potenziamento del sistema immunitario
Ustioni
Ferite e irritazione della pelle
Infezioni
Disturbi intestinali
Vermi e parassiti
Antiossidante e antinvecchiamento
Dolori di stomaco
Emicrania
Cataratta
Mal di orecchie
Contro i sintomi da astinenza (fumo ecc.)
Artrite, tendinite
Miglioramento dell'attenzione
 Crampi mestruali
 Afta
 Dermatofitosi
 Infiammazione cutanea
 Mughetto
 Ferite
 Abrasioni
 Arteriosclerosi
 Foruncoli
Sindrome di fatica cronica
 Herpes labialis
 Congestione
 Depressione
 Infiammazione agli occhi
 Fratture
Gengivite
 Alta pressione arteriosa
 Indigestione
Malattie renali
Mestruazioni irregolari
Disturbi respiratori
Sinusite
Distorsioni
Tumori
Artrite
 Infezioni alla vescica
 Disturbi intestinali
 Cancro
 Circolazione debole
 Raffreddori
·Stitichezza
·Diabete
 Febbre
 Ulcere gastriche
·Cefalee
 Sistema immunitario
 Parassiti intestinali

Proprietà e benefici del succo di NoniMolte delle proprietà del Noni sono da attribuire all'enzima xeronina, una importante componente della membrana cellulare che esercita un'azione rigenerativa e riparatrice sulle cellule danneggiate e regola la funzione delle proteine.

Succo di Noni contro la stanchezza Il succo conferisce energie e combatte la debolezza, perché gli enzimi in esso contenuti favoriscono l'assimilazione degli aminoacidi, delle vitamine e dei sali minerali. Il Noni stimola anche la secrezione delle endorfine e della serotonina, migliorando l'efficienza mentale e il tono dell'umore.

Succo di Noni contro l'insonnia Il succo stimola la produzione di melatonina da parte dell'epofisi, migliorando la qualità del sonno.

Succo di Noni contro mal di testa e dolori di vario tipo Alcune ricerche hanno dimostrato la capacità antidolorifica del succo, efficace contro il mal di testa e dolori muscolari, articolari, mestruali e digestivi e contro disturbi gastrointestinali.

Succo di Noni come antibatterico e antinfiammatorioIl Noni regola i processi infiammatori: alcune sperimentazioni hanno riscontrato un miglioramento delle condizioni di pazienti affetti da tendiniti, artriti e borsiti.

Succo di Noni per la pelleApplicate il succo di Noni per trattare le infiammazioni della cute, le lievi ustioni e le piccole abrasioni. Non solo, ma il Noni contiene anche vitamina C e selenio, due antiossidanti in grado di contrastare l'azione dei radicali liberi e l'invecchiamento delle cellule.

Succo di Noni contro l'ipertensione Da una ricerca americana è emerso che il succo di Noni è efficace anche contro la pressione sanguigna alta: la scopoletina, infatti, sostanza che favorisce la produzione di ossido nitrico, agisce sui vasi sanguini aumentando la loro elasticità e favorendo l'abbassamento della pressione.

Succo di Noni contro il cancroAncora un'altra ricerca collega il succo di Noni al rischio cancro: i risultati suggeriscono che bere 1-4 g di succo di Noni al giorno può ridurre il rischio di cancro nei forti fumatori di sigarette.

Allenta lo stress e contrasta la stanchezza

Gli enzimi contenuti nel succo possono favorire l'assimilazione degli aminoacidi, delle vitamine e sali minerali naturalmente contenute negli alimenti, migliorando il tono energetico. In più, combatte la debolezza e la disidratazione soprattutto nei mesi più caldi dell'anno, contribuendo a resistere meglio all'afa e migliorando il sonno, oltre a stimolare la produzione di melatonina da parte dell'epifisi.

Funzione antidolorifica e analgesica

Uno studio sperimentale ha confermato la capacità antidolorifica della pianta di Noni, che può essere sfruttata per diverse condizioni. Il succo può aiutare a combattere i dolori tipici di alcune malattie, dal mal di testa ai disturbi gastrointestinali. Questo derivato del Noni può agire anche da analgesico contro dolori muscolari, articolari, mestruali e digestivi.

Funzione antibatterica, antinfiammatoria e immunostimolante

Il Noni è in grado di supportare l'organismo controllando e regolando i processi infiammatori. In particolare, alcune sperimentazioni hanno riscontrato un netto miglioramento delle condizioni di pazienti affetti da tendiniti, artriti e borsiti. Il succo di Noni rinforza il sistema immunitario: è in grado di attivare le cellule T e i macrofagi, preposte ad attaccare e distruggere gli agenti patogeni.

Migliora la pelle

Il succo di noni può essere applicato sulla pelle con ottimi risultati: è particolarmente utile per trattare le infiammazioni della cute, le lievi ustioni e le piccole abrasioni. La xeronina è, infatti, in grado di favorire la rigenerazione del tessuto traumatizzato.

Aumenta l'energia e il buon umore

Il Noni stimola la secrezione di endorfine e serotonina, migliorando l'efficienza mentale e il tono dell'umore, attenuando i sintomi come la debolezza corporea, la stanchezza, la sonnolenza e la depressione.

Funzione antipertensiva

La scopoletina, sostanza che favorisce la produzione di ossido nitrico, che agisce sui vasi sanguinei aumentando la loro elasticità e favorendo l'abbassamento della pressione.

Attività antiossidante

Il Noni contiene vitamina C e selenio, due antiossidanti capaci di contrastare l'azione dei radicali liberi e l'invecchiamento cellulare.

Xeronina, Serotonina e depressione

Un altro potere curativo del NONI deriva probabilmente dal composto della Serotonina. Il Tahitiano NONI appartiene alle 50 specie che fanno parte di una delle famiglie delle piante curative maggiormente efficaci, le antiche Rubicacee e proprio qui ha il compito di formare la Serotonina. Durante i miei anni di training e di lezioni alla scuola di Medicina presso la clinica Johns Hopkins sviluppai un particolare interesse per i destinatari di serotonina e dei suoi composti. Avevo osservato che la condizione di parecchi pazienti con depressione e/o emicrania era migliorata notevolmente dopo l’assunzione di un analogo di Serotonina (un analogo di Serotonina è una sostanza che agisce sul corpo come se fosse questa) .
Tuttavia molti di loro avevano effetti collaterali come nausea, diarrea, vertigini, stati d’ansia, reazioni allergiche e persino aritmia, cioè battiti cardiaci irregolari.

Il Dr. Heinicke riferì che molte persone con depressione che avevano bevuto il NONI avvertivano un considerevole sollievo. Egli mi comunicò (e ciò fu ripetuto da molte cliniche) che esso aiutò a stabilizzare malattie nevrotiche come depressione e ipomanie (elevazione di sé-depressione). Scoprì anche che il NONI ha aiutato molti a disassuefarsi da diversi tipi di dipendenza. Mi raccontò della moglie di un medico che aveva provato, senza successo, ogni metodo possibile per togliersi il vizio del fumo. Dopo due settimane di assunzione del NONI era in grado di smettere e da più di un anno non tocca più una sigaretta. Il Dr. Henicke e altri medici parlarono anche della disassuefazione da alcool, cocaina, marijuana e eroina attraverso l’aggiunta del NONI alla psicoterapia, generalmente conosciuta come terapia di gruppo.

Oggi molti scienziati sono dell’idea che la Serotonina è realmente una parte essenziale della biosintesi dell’alcaloide Xeronina. Su più di 10.000 persone che utilizzavano il NONI come integratore alimentare, il 92% riferiva di un notevole aumento di energia e il 72% di più attenzione e chiarezza rispetto a prima della sua assunzione.

Altri modi utilizzo del NONI

Il Proxeronase, un altro componente del NONI, appartiene ad un interessante gruppo di enzimi , chiamato Lisozima. Il Dr. Heinicke nel 1954 isolò per puro caso il cristallino Lisozima dall’ananas e annotò solo la sua presenza. Poi cambiò il procedimento per ostacolare ogni formazione di questo cristallo. Senza saperlo aveva isolato il Proxeronase.

Partendo dal dibattito sulla Xeronina, composto del NONI, ho semplificato un sistema altrimenti molto complesso, in cui molti altri fenomeni avvengono contemporaneamente. Il Dr. Henicke ci diede originariamente la base biochimica per il rapporto NONI-Xeronina , ora il Dr. Gerson ci aiuterà in questo legame clinico. Egli presuppone che il NONI, come specificato nella tabella 2., giova clinicamente.

Come detto prima, il Dr. Gerson ha completato le ricerche mediche su pazienti con pressione alta e su altri con colesterolo alto e il NONI ha avuto un effetto positivo nell’abbassamento dei valori di entrambi. Egli è anche a conoscenza che altri lo utilizzano con successo per crampi mestruali, ulcere gastriche e diabete. Poiché ha scoperto che il NONI vanta i migliori risultati curativi dell’intera famiglie delle Rubiacee, ha documentato come quest' ultima giovi ad altri sistemi corporei. Ciò è indicato nella Tabella 3.

Efficacia di Xeronina libera e Proxeronina sulla muscolatura dello stomaco.

Nel 1973, nel momento in cui il Dr. Heinicke aveva già sviluppato il concetto del sistema della Xeronina, confrontò l’effetto di questa e della Proxeronina sul gastrico o mobilità dello stomaco. Per questa scoperta mise una striscia di muscolatura dello stomaco dei topi in un tensiometro (un apparecchio per la misurazione della tensione dello stomaco) . Egli poteva aggiungere test di prova all’incessante flusso di soluzione salina e sostanze alimentari.


Come si assume il Succo di Noni

Il succo è il derivato della Morinda citrifolia più diffuso in commercio, ma è bene ricordare che quello presente sul mercato non è costituito esclusivamente dal frutto "puro al 100%". In genere, il derivato del Noni è miscelato con i succhi di altri frutti (come il mirtillo, la mela e l'uva), allo scopo di migliorare la gradevolezza organolettica.

Il succo dovrebbe essere assunto lontano dai pasti (a digiuno), per evitare eventuali interferenze con altri alimenti. Dopo aver bevuto il Noni, è importante aspettare almeno 30-40 minuti prima di mangiare, per offrire le migliori condizioni di assorbimento: la digestione può compromettere l'assorbimento dei principi attivi contenuti nel succo.

Per quanto riguarda il dosaggio bastano 30 ml diluiti in 200 ml di acqua calda o fredda (corrispondono a 6 mg di vitamina C)Evitate di berlo insieme a latte, caffè, tè oppure alcol, perché queste bevande rischiano di compromettere il corretto assorbimento delle sostanze contenute. I più esperti sconsigliano anche di abbinare il succo di Noni al fumo o al guaranà.

Essendo senza conservanti, deve essere conservato in frigo dopo l'apertura, dove, una volta aperto, può essere conservato fino a 5-6 settimane.
Si sconsiglia di assumere il succo di Noni insieme a latte, caffè, tè o alcol, perché queste bevande rischiano di compromettere, o comunque di limitare, il corretto assorbimento delle sostanze contenute nel Noni da parte dell'organismo. In genere, è consigliabile non abbinarlo nemmeno a nicotina (fumo di tabacco) e al guaranà, per evitare di stressare in maniera eccessiva il metabolismo. Per ottenere un effetto benefico è indispensabile consumare regolarmente e con continuità (per almeno un mese) il succo di Noni: assumerlo saltuariamente non produce nessun risultato.

Come e quando assumere il succo di Noni
Meglio se consumate il succo di Noni con continuità per almeno due mesi e meglio se a digiuno per scongiurare disturbi con altri alimenti.
Dopo averlo bevuto, aspettate almeno 30-40 minuti prima di mangiare, per avere ideali condizioni di assorbimento.

Controindicazioni
NON bevete succo di Noni – ricco di potassio – se soffrite di insufficienza renale .
 La letteratura riporta una percentuale molto bassa di persone hanno avuto effetti come mal di testa, nausea, diarrea, dermatiti o stanchezza, dopo aver cominciato a bere il succo Noni. Sintomi che sarebbero scomparsi da soli entro in un breve tempo. Infine, si sconsiglia di utilizzare il succo di Noni durante la gravidanza o l'allattamento. Malattie epatiche: il succo di Noni è stato collegato a diversi casi di danno epatico: evitare l'uso in caso di patologie a carico del fegato.

1) Assumere il succo di Noni a piccoli sorsi, trattenerlo in bocca per 10-20 secondi prima di inghiottirlo. Farlo muovere un po’ all’interno della bocca. Questo procedimento permette alle migliaia di terminazioni nervose della bocca, lingua e palato di preparare gli organi digestivi alla ricevimento del Noni. In questo modo tutto il corpo si disporrà in maniera ottimale per ricevere il succo. Per di più alcune delle sostanze benefiche contenute nel Noni vengono assorbite direttamente tramite la bocca nella circolazione sanguigna attraverso i vasi sublinguali.

2) Se si volesse assumere una dose extra di Noni nel corso della giornata, ma non si ha abbastanza tempo (prima o dopo i pasti), si può provare a fare così: bere a piccoli sorsi muovendolo il succo da un lato all’altro della bocca, per il più a lungo possibile come per il precedente, le sostanze attive verranno assorbite nella bocca. In questo caso, però non si tratta più di avvertire l’apparato digerente dell’arrivo del Noni, quanto piuttosto di assorbirne la maggior quantità possibile direttamente dalla bocca. È in questo caso inutile assumerne grandi quantità, piuttosto è utile ripetere l’operazione di frequente. Potrebbe rappresentare anche un valido aiuto per chi cerca di smettere di fumare. Durante la disintossicazione è molto utile poter sostituire all’atto compulsivo (accendere la sigaretta, la sensazione di avere qualcosa in bocca) un surrogato: masticare chewing-gum o, appunto, centellinare il Noni. Al suo potere detossificante (di cui abbiamo parlato estesamente nel capitolo) si aggiungerebbe anche quello di essere un’utile terapia comportamentale.




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