La Sclerosi Laterale Amiotrofica, conosciuta anche come malattia di Lou
Gherig perché ha colpito l’omonimo leggendario giocatore di baseball, è
una rara
malattia progressiva neurodegenerativa che attacca le cellule nervose responsabili del
movimento della muscolatura volontaria.
Secondo
uno studio americano pubblicato su Jama
Neurology, l'esposizione
ai pesticidi e ad altre sostanze chimiche aumenta il rischio di SLA, sclerosi laterale amiotrofica, una malattia
degenerativa fatale.
I primi sintomi della SLA si manifestano con perdita di
forza muscolare, difficoltà a camminare e di linguaggio, crampi. Nel corso del
tempo porta alla paralisi completa e al blocco respiratorio. In Italia, sono circa
6.000 i malati di SLAe si
stimano 1.000 nuovi casi all’anno. Il 5-10 per cento dei casi è ricollegabile a
cause ereditarie, ma per oltre il 90 per cento dei malati le origini della
patologia restano sconosciute.
Uno studio dei ricercatori dell’Università del Michigan, coordinato da Eva Feldman, direttore
del A. Alfred Taubman Medical Research Institute ha ora scoperto che
esiste un legame tra l’esposizione ai pesticidi e agli inquinanti ambientali e lo sviluppo della SLA.
I ricercatori hanno analizzato 156
persone affette da questa patologia e 128 persone senza. I partecipanti sono
stati invitati a descrivere l’eventuale esposizione professionale e di
prossimità alle tossine ambientali, dopodiché è stata misurata la concentrazione
di tali sostanze nel loro sangue. I risultati ne hanno rilevato la presenza in
tutti i campioni testati, ma in quelli dei malati di SLA le percentuali erano
molto più alte, soprattutto
quelle di pesticidi.
Sono 122 le sostanze chimiche
esaminate nello studio.
Tre, in particolare, sono state collegate al rischio
di SLA dagli esperti. L’esposizione permanente al pesticida chlordane cis ha
mostrato di aumentare il rischio di sei volte; l’esposizione a
pentaclorobenzene, utilizzato per la fabbricazione di fungicidi, raddoppierebbe
le probabilità di SLA; l’etere di difenile polibromurato, usato come ritardante
di fiamma in arredi e tessuti, ne accrescerebbe la possibilità di circa 2,7
volte.
“Abbiamo trovato
sostanze chimiche tossiche in individui con e senza SLA. Siamo probabilmente
tutti esposti senza esserne consapevoli, in quanto sono presenti nell’aria,
nell’acqua e in quello che mangiamo e possono durare decenni nell’ambiente.
Tuttavia, le persone malate di SLA avevano concentrazioni più elevate, in
particolare per quanto riguarda i pesticidi”, ha affermato Stephen Gutman, coautore della ricerca.
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